C’è qualcosa di profondamente illuminante e formativo nel tornare su un progetto vecchio, guardarlo con occhi nuovi e decidere di riscriverlo da zero.
Di recente per un cliente ho avuto la possibilità di rifare una piattaforma di sette anni fa completamente da capo.
Un progetto ambizioso ed eccessivamente sovraingegnerizzato, che portava con sè anche un po' di debito tecnico: è stato piallato e ricreato nella sua essenza, rimuovendo inutili fronzoli e funzionalità mai utilizzate.
Questa esperienza mi ha portato a fare una retrospettiva profonda, a vedere il mio percorso a ritroso e a comprendere quanto sia importante fermarsi e riflettere su ciò che siamo stati e su dove vogliamo andare.
La tecnologia che cambia e come cambia anche la visione
In un mondo digitale che evolve alla velocità della luce, in soli sette anni possono cambiare drasticamente sia le tecnologie che le prospettive personali e professionali. E la differenza, ora, è tangibile:
1. Tecnologia aggiornata, maggiore efficienza
Tornare su un progetto di anni fa mi ha fatto notare come sia possibile raggiungere gli stessi risultati scrivendo meno codice. Oggi esistono pacchetti e framework che semplificano tantissimo le cose, rendendo accessibili feature che prima avrebbero richiesto giorni interi di sviluppo. È incredibile quanto la tecnologia possa agevolare il lavoro quando è aggiornata, e quanto sia cruciale cogliere il momento giusto per adottare nuovi strumenti.
2. Retrospettiva personale: valori e best practice
Non solo tecnologia: riscrivendo il progetto mi sono accorto che la mia visione delle cose è cambiata. Oggi presto attenzione a dettagli visivi che in passato avrei sottovalutato, utili per il cliente per comprendere il funzionamento della piattaforma. Ma non solo: backup, sicurezza, e test automatici sono ormai imprescindibili. Anni fa, li trattavo in modo quasi artigianale, mentre ora sono al centro della mia attenzione. Questa evoluzione non solo migliora il lavoro, ma è una conferma della mia crescita come professionista.
Fare retrospettiva: crescere attraverso l'analisi degli errori
Riscrivere un progetto è come avere davanti una sorta di “esame” del proprio lavoro passato: si vede tutto, sia gli errori sia le buone scelte. Fare retrospettiva, però, non è questione di giudicare severamente il nostro vecchio codice, ma di analizzare il perché delle scelte fatte allora e sfidarsi a migliorare.
Questa riflessione è stata quasi terapeutica. Mi ha permesso di osservare con serenità i miei progressi, accettando che il mio vecchio codice non fosse perfetto ma che, allora, rispondeva a esigenze specifiche. Rileggere il codice, comprendere perché ho fatto certe scelte, e sfidarmi a fare di meglio oggi è stato un esercizio di crescita tangibile.
L'importanza della retrospettiva anche per le aziende
Tuttavia, non tutti credono nel valore di guardare indietro per migliorare. Capita spesso di vedere aziende ferme nella loro comfort zone, convinte di essere “leader del settore” semplicemente perché “hanno sempre fatto così”. È una mentalità che, alla lunga, rischia di bloccare l’innovazione e di soffocare il potenziale di crescita.
💡 Le aziende che fanno la differenza
Le aziende disposte a investire nella loro crescita e a monitorare i cambiamenti per adattarsi sono quelle che alla fine riescono a fare la differenza. E non parlo solo di crescita tecnologica, ma di mentalità. La vera domanda è: quante aziende sono pronte a fare una retrospettiva dei loro processi e strategie per valutare se stanno davvero seguendo il percorso migliore?
Conclusione: il valore di fermarsi a riflettere
Voltarsi indietro non significa rimpiangere gli errori, ma per apprendere da essi. Che sia riscrivere un vecchio progetto o ripensare una strategia aziendale, il valore di fare un passo indietro per vedere il quadro completo è inestimabile. Solo così possiamo davvero testare e celebrare la nostra crescita.