Mentre siamo distratti a scrollare la home di Facebook o Instagram, o mentre inviamo un'email, è facile non pensare all’impatto ambientale del web che usiamo tutti i giorni, per svago o per lavoro. Ma quale costo ha davvero, in termini energetici, questa nostra routine digitale?
Utilizzo inconsapevole
Nell'utilizzo quotidiano di tecnologia, spesso non ci rendiamo conto che ogni singolo bit che "si muove" richiede energia. Lo smartphone che abbiamo sempre in mano, il computer con cui lavoriamo, e persino i nostri gadget smart, come il frigorifero o la lavatrice, sono collegati a un circuito energetico che consuma costantemente risorse.
È come con le luci lasciate accese: quando i nostri nonni ci ammonivano per aver dimenticato la luce del corridoio, avevano una sensibilità ecologica che noi dovremmo riscoprire oggi per il mondo digitale. Spesso pensiamo che la batteria del nostro dispositivo sia l'unico costo, ma dietro a ogni email inviata o diretta streaming c'è un intero sistema invisibile che alimentiamo, spesso senza saperlo.
L'infrastruttura del web
Dati, video e informazioni viaggiano in tempo reale attraverso un’enorme rete di cavi, centri di smistamento e server che connettono l'intero pianeta. Questa rete richiede ingenti quantità di energia per funzionare, mantenersi stabile e raffreddarsi. I data center, che ospitano enormi armadi pieni di dispositivi e sistemi di raffreddamento, funzionano senza sosta per immagazzinare e trasmettere i dati necessari al nostro intrattenimento, lavoro e comunicazione.
Questa realtà, tutt’altro che virtuale, è un’infrastruttura fisica che richiede costante manutenzione e frequenti aggiornamenti, contribuendo anche alla produzione di rifiuti elettronici, un altro aspetto spesso ignorato. Come il computer che aggiorniamo ogni pochi anni, anche questi server hanno una vita utile limitata e, alla fine, diventano rifiuti difficili da smaltire.
L'impatto delle big tech
Con il dominio globale di pochi giganti digitali e la crescente corsa al cloud, le cosiddette big tech (come Microsoft, Google, Amazon, Facebook) hanno costruito mega data center per offrire i loro servizi senza interruzioni. Si stima che la somma del consumo energetico di tutti i server presenti sul pianeta sia pari a quello di una quarta nazione mondiale per consumo, subito dopo Cina, Stati Uniti e India. Questo rende evidente l'immenso impatto energetico del mondo digitale.
Eppure, molte di queste aziende si sono impegnate a ridurre il proprio impatto. Amazon, ad esempio, ha dichiarato di voler diventare carbon neutral entro il 2040, mentre Google e Facebook puntano a raggiungere questo obiettivo entro il 2030. L’uso di energie rinnovabili come il solare e l’eolico sta diventando una delle chiavi per ridurre questo impatto, con buoni risultati ma ancora molte sfide da affrontare.
Le fonti di energia alternative
Il passaggio alle energie rinnovabili non è un percorso semplice e richiede investimenti colossali. Ma con il giusto impegno, anche l’industria tech può fare la differenza: la Silicon Valley, con i suoi capitali e le sue risorse, può permettersi di investire in soluzioni innovative e sostenibili. Nuove fonti di energia, reti intelligenti e data center a consumo ridotto sono solo alcuni dei progetti che potrebbero trasformare l’industria, abbattendo le emissioni e favorendo un approccio green anche per le tecnologie future.
Cosa possiamo fare nel quotidiano
Oltre alle iniziative delle grandi aziende, anche noi possiamo adottare piccoli accorgimenti che riducano l’impatto energetico delle nostre attività digitali. Basta limitare alcuni comportamenti che, sebbene possano sembrare innocui, moltiplicati per l’intera popolazione mondiale diventano rilevanti.
Ecco alcuni esempi:
- Ridurre i messaggi vocali inutilmente lunghi con pause o silenzi;
- Spegnere Spotify durante la notte o quando non lo ascoltiamo davvero;
- Evitare di inviare email pesanti o con molti destinatari inutili;
- Guardare in loop lo stesso video o lasciare YouTube aperto senza guardarlo;
- Limitare il cloud e mantenere organizzato lo spazio, evitando duplicati;
- Smettere di scrollare per noia: spesso cerchiamo solo una novità, ma il costo è elevato;
- Evitare lunghe videocall non necessarie o con troppi interlocutori poco interessati;
- Postare e creare contenuti solo quando ha senso.
Conclusioni
Viviamo in una società dove l'apparenza e il bisogno di non "essere tagliati fuori" (FOMO) ci rendono spesso inconsapevoli delle nostre azioni e dei loro effetti sul mondo. Ma continuare a consumare risorse senza riflettere significa contribuire a un sistema che sta erodendo la Terra e che ci lascia poco spazio per attività davvero costruttive.
E tu cosa fai quotidianamente per ridurre il tuo impatto energetico?